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martedì 28 febbraio 2017

Il Blocco Ecoguidato del nervo grande occipitale

IL BLOCCO ECOGUIDATO DEL NERVO GRANDE OCCIPITALE

Indicazioni:

  • Cefalea a grappolo
  • Nevralgia del trigemino
  • Nevralgia occipitale
  • Cefalea cervicogenica
  • Emicrania cronica
  • Altre nevralgie
Bibliografia:
- Gantebein AR et al. Cephalalgia 2012
- Blumenfeld A et al. Headache 2013
- Lambriu G et al Eur J Neurol 2014
- Martelletti P er al Expert Rev Neurother 2016
- Gul AL et al Acta Neurol Scand 2016
- Pingree MJ et al RAPM 2017

ll nervo grande occipitale (GON) è il ramo dorsale del secondo nervo cervicale (C2), è un nervo prevalentemente sensitivo.

La nevralgia del nervo occipitale è una malattia caratterizzata da dolore in corrispondenza della nuca sino al collo inferiormente, alla sommità del capo superiormente e lateralmente sino ai padiglioni auricolari. Le cause più frequenti vanno ricercate nei traumi, spesso ripetuti della regione cervicale, oppure nelle patologie di tipo degenerativo-artrosico.
I sintomi caratteristici sono:
  • Dolore parossistico talvolta trafittivo che parte dalla nuca e si irradia nella regione occipitale da un lato del capo (talvolta bilateralmente) e può estendersi fino al sopracciglio e dietro all' occhio. 
  • Talvolta è presente anche ridotta sensibilità o sensazione di formicolio nella zona innervata.
  • Può esserci dolorabilità alla pressione del nervo in corrispondenza della sua emergenza cranica.
Il trattamento consiste nell'eseguire un blocco (infiltrazione) ecoguidato del nervo occipitale depositando una miscela di 1,5-2 ml di Anestetico locale e Corticosteroide.

Recenti studi clinici attestano l'utilità e l'efficacia del blocco del nervo grande occipitale (per una serie di condizioni cliniche caratterizzate da Cefalea o Emicrania. 
Il blocco è risultato efficace anche nella nevralgia del trigemino, nelle nevralgie facciali, nel dolore neuropatico trigeminale.

L' utilizzo della guida ecografica per la realizzazione del blocco permette molti vantaggi tra i quali la diretta visualizzazione del nervo, l'utilizzo di minime dosi di miscela anestetica, la riduzione degli effetti collaterali e non ultimo la possibilità di accedere al nervo in una zona dove non è ancora diviso nei suoi rami e dove anatomicamente (come verificato da studi anatomici) è costantemente presente.




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